“Presentare la traduzione giurata della suindicata documentazione” è una richiesta spesso espressa da enti o istituzioni. O ancora: “Il documento deve essere inoltre legalizzato o munito di apostille”. Di fronte a tali istruzioni, la prima reazione di molti è di essere confusi. Ci si sente disorientati e sopraffatti da termini che sembrano quasi sconosciuti. Eppure, l’unico scopo è che la nostra pratica venga svolta quanto prima e senza intoppi. Se fate parte di questa categoria di persone e condividete sensazioni simili, questo articolo fa esattamente al caso vostro. Facciamo chiarezza sui termini “asseverazione”, “legalizzazione” e “apostille” con riferimento alla traduzione, illustrando il tutto con un esempio pratico tratto dal nostro concreto ambito di specializzazione: la medicina!

Traduzioni giurate

Una “traduzione giurata” (altrimenti nota come “traduzione asseverata” in Italia, in tedesco “beglaubigte Übersetzung”, “bescheinigte Übersetzung” o “bestätigte Übersetzung”) viene di norma richiesta per documenti a carattere ufficiale da consegnare ad un’autorità. Potrebbe trattarsi, ad esempio, di una notifica relativa all’immissione in commercio di un medicinale da far pervenire ad un’autorità regolatoria straniera. Di conseguenza, anche la traduzione deve essere rivestita di quel tanto di autorevolezza per poter essere accolta come documento credibile. Il modo in cui tale autorità della traduzione viene in essere cambia a seconda dello Stato.

In Germania le traduzioni asseverate vengono realizzate da traduttori giurati e nominati ufficialmente (in tedesco “beeidigte Übersetzer” o “ermächtigte Übersetzer”), di norma presso un tribunale di fronte al quale hanno prestato giuramento dopo aver fatto verificare la propria competenza in materia. I traduttori sottoscrivono la traduzione, ne confermano l’esattezza e la completezza e solitamente aggiungono il proprio timbro alla traduzione. In altri Paesi l’asseverazione delle traduzioni è competenza del notaio (es. Francia), oppure il traduttore giura di aver fedelmente tradotto il singolo testo davanti al tribunale (es. Italia). In linea di principio, una traduzione giurata proveniente da uno Stato membro UE è valida in tutto il territorio UE (cfr. capo III, articolo 6, comma 2 Regolamento (UE) 2016/1191).

Legalizzazione e apostille di traduzioni

Lo scenario si complica quando le traduzioni sono destinate all’estero non UE. Sarebbe il caso, ad esempio, della traduzione della suddetta notifica riguardante l’immissione in commercio di medicinale, qualora dovesse essere presentata all’autorità regolatoria del Brasile o della Repubblica Popolare Cinese. In questi casi, oltre alla traduzione giurata, il documento richiede la legalizzazione oppure la cosiddetta Apostille dell’Aja, poiché solo in questo modo ciascuno Stato può ritenere certa la veridicità dell’atto straniero. Il requisito richiesto dipende dal concreto Stato di destinazione. Se il Paese di destinazione appartiene agli Stati che il 5 ottobre 1961 hanno sottoscritto la cosiddetta Convenzione sull’apostille (“Convenzione de L’Aia relativa all’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri”) si applica l’apostille, altrimenti il documento viene legalizzato. Nel nostro esempio: nel caso del Brasile si applicherebbe l’apostille, per la Repubblica Popolare Cinese si procederebbe alla legalizzazione (qui è consultabile un elenco dei Paesi per i quali vale la Convenzione dell’Aja dalla prospettiva della Germania).

Con la legalizzazione, il consolato o l’ambasciata dello Stato al quale è destinato il documento conferma la veridicità dell’atto straniero. Tornando all’esempio di cui sopra: il Consolato Generale del Brasile e l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese rappresenterebbero le autorità competenti a cui rivolgersi. Con l’apostille viene a mancare il coinvolgimento della rappresentanza straniera, in quanto la sottoscrizione della Convenzione de L’Aia rappresenta una “dichiarazione di fiducia” nell’apostille, ossia nella conferma di veridicità dell’atto direttamente da parte dello Stato che lo ha rilasciato. In Germania le autorità competenti all’apposizione dell’Apostille de L’Aja variano a seconda del tipo di documento (il ministero degli affari esteri tedesco offre qui una panoramica).

Prima che la traduzione giurata possa essere legalizzata o dotata di apostille, in Germania è spesso richiesto un passo intermedio, la cosiddetta “sovracertificazione” (in tedesco “Überbeglaubigung” o “Vorbeglaubigung”). In questo caso, ad esempio, il tribunale di fronte al quale il traduttore ha prestato giuramento conferma che il traduttore in questione dispone effettivamente della facoltà di rilasciare la traduzione, requisito per poter procedere oltre.

La nostra conclusione e un consiglio per voi

Come anche in generale per le nostre traduzioni mediche, in materia di traduzioni giurate ci battiamo per il motto: “meglio prevenire che curare!”. Considerando la complessità della tematica e delle particolarità dei singoli enti e Paesi, per esperienza consigliamo di rivolgersi previamente all’autorità richiedente la traduzione giurata per ottenere informazioni precise. Probabilmente il vostro partner di traduzioni competente vanterà un grande bagaglio di esperienza in materia e potrà essere al vostro fianco per offrire la propria consulenza, fornendovi ulteriori consigli. In questo modo andrete sul sicuro, risparmiando tempo, denaro e…arrabbiature!

Di M.A. Alessia Rabasca
Project management – medical language service